Atempo crede con convinzione che il valore di un’azienda sia riposta nelle risorse umane che ne fanno parte e nel modo in cui l’azienda stessa sa valorizzare i talenti.
Per il 2025 abbiamo scelto di dedicare il nostro calendario ad alcune Persone che con la loro determinazione, capacità di innovazione e la loro straordinaria resilienza hanno lasciato un segno significativo nel mondo del lavoro, affinché siano per tutti noi fonte di ispirazione.
Ogni mese racconteremo una storia che ci ricordi quanto il potenziale umano sia il motore del cambiamento e del progresso, quanto sia determinante il ruolo di ogni Individuo, nella vita come nel lavoro, è per questo che ogni giorno mettiamo in campo il nostro quotidiano impegno per contribuire a creare il futuro delle persone e delle aziende.
Tina Anselmi ha segnato un punto di svolta nella storia del lavoro italiano: è stata la prima donna a ricoprire la carica di Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, impegnandosi per i diritti delle donne, dei lavoratori e per la parità di trattamento. Con lei, il mondo del lavoro ha guadagnato una voce forte, sensibile e profondamente determinata.
Nata a Castelfranco Veneto nel 1927, Tina fu partigiana giovanissima, staffetta durante la Resistenza. Dopo la guerra si laureò in Lettere e fu insegnante, ma la sua vera vocazione era la politica come strumento di giustizia sociale. Nel 1959 entrò nella Democrazia Cristiana e nel 1976 fece la storia: divenne la prima donna ministro della Repubblica Italiana.
Il suo incarico al Ministero del Lavoro non fu solo simbolico: si batté concretamente per la riforma delle pensioni, la tutela della maternità, la parità salariale e i diritti delle lavoratrici.
La legge fondamentale: Parità di trattamento uomo-donna
Nel 1977 fu promotrice della Legge n. 903, una norma rivoluzionaria che stabiliva l’uguaglianza retributiva tra uomini e donne e vietava ogni forma di discriminazione sul lavoro. Una legge che ha cambiato radicalmente il mercato del lavoro femminile in Italia, ponendo le basi per un mondo del lavoro più equo e giusto.
In un’epoca in cui le donne erano ancora escluse dai ruoli apicali, Tina non solo ci arrivò, ma portò con sé ideali forti e risultati concreti. Fu un esempio di integrità, coraggio e servizio. È considerata oggi una delle madri della Repubblica, non solo per i suoi incarichi, ma per la sua etica e il suo impegno incrollabile verso il bene comune.
• L’uguaglianza è un diritto, non un’opinione: la legge deve garantirla.
• Il lavoro è dignità, soprattutto per chi ha vissuto esclusione o discriminazione.
• La politica può essere uno strumento di giustizia, se guidata da valori autentici.
• Fu staffetta partigiana durante l’occupazione nazista a soli 17 anni.
• Collaborò attivamente con il sindacato CISL prima di entrare in politica.
• Da presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia P2, affrontò con coraggio un sistema di potere occulto.
• Rifiutò più volte incarichi prestigiosi perché credeva nella politica come servizio, non come carriera.
Tina Anselmi ci insegna che lavorare per il bene collettivo richiede coraggio, coerenza e responsabilità. La sua vita è un esempio luminoso per chi crede che il lavoro, la politica e la giustizia possano ancora camminare insieme. Un modello che ispira il cambiamento anche oggi.
• Visita il sito della Fondazione Tina Anselmi
• Leggi La ragazza della Repubblica di Paolo Brogi
• Guarda il film tv Tina Anselmi – Una vita per la democrazia (RaiPlay)