Il lavoro cambia, si evolve, si reinventa.
Ma resta sempre una delle forme più autentiche con cui raccontiamo chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando.
Il Calendario Atempo nasce da questa visione e dall’impegno di Atempo Spa nel valorizzare il lavoro come esperienza umana, culturale e sociale. Uno spazio di racconto che attraversa il tempo, le persone e le idee. Non solo professioni, ma storie. Non solo ruoli, ma simboli, intuizioni, trasformazioni e tradizioni che hanno contribuito a dare forma al mondo del lavoro così come lo conosciamo oggi.
Ogni pagina è un invito a fermarsi, osservare e riscoprire il significato più profondo del lavoro, nelle sue infinite sfumature. Un percorso fatto di curiosità e riflessioni, capace di unire passato, presente e futuro.
Per Atempo Spa, il lavoro non è soltanto ciò che facciamo ogni giorno.
È ciò che ci unisce, ci rappresenta e continua a ispirarci, come individui e come comunità.
La Vespa è uno dei più celebri simboli del design italiano, ma dietro la sua nascita (1946) c'è la mente geniale di Corradino d'Ascanio. Non un semplice progettista, ma un innovatore capace di cambiare per sempre il concetto di mobilità urbana, capace di anticipare le esigenze della società moderna e che incise significativamente nel mondo dell'industria italiana.
Nato nel 1891 a Popoli (Pescara), Corradino d’Ascanio mostrò sin da giovane una straordinaria passione per la meccanica e il volo. Fu un pioniere nel campo dell'aviazione, progettando a soli 15 anni una sorta di deltaplano, che usò per lanci sperimentali nella sua Popoli. La sua passione lo portò a trasferirsi a Torino dove si laureò nel 1914 in ingegneria industriale meccanica al Politecnico di Torino. Restò sempre vicino al mondo aeronautico, arruolandosi nel Battaglione Aviatori nell’arma del Genio, dedicandosi durante la Guerra al collaudo motori degli aerei e proseguendo poi con esperienze e collaborazioni all’estero e in Italia nell’ambito aviazione fino a progettare e realizzare il primo prototipo di elicottero moderno nel 1930. La sua carriera sembrava destinata esclusivamente ai cieli, ma il destino lo portò a rivoluzionare anche il trasporto su strada.
Nel 1932 D’Ascanio inizia la sua collaborazione nella Sezione Aeronautica della Società Rinaldo Piaggio e dopo numerosi successi, fu parte attiva nella riconversione dello stabilimento, terminata la guerra nel 1945. La Piaggio era alla ricerca di prodotti che potessero piacere ed essere accessibili e a tutti.
D’Ascanio non amava le motociclette: le trovava scomode, sporche e difficili da guidare e quando Enrico Piaggio (presidente dell'azienda di famiglia) gli affidò l'incarico di progettare un mezzo di trasporto leggero e accessibile al grande pubblico, applicò la sua esperienza aeronautica per creare qualcosa di completamente nuovo. La Vespa nacque proprio da questa visione innovativa: un veicolo leggero, elegante e funzionale, che si distingueva radicalmente dai modelli esistenti.
«Come farà a reggere due persone con quel vitino da vespa?». Sembra siano state queste parole, pronunciate da Enrico Piaggio, a dare il nome, nel 1946, a quello strano mezzo che Corradino d'Ascanio aveva disegnato. L'idea era quella di una "moto per tutti", cioè economica e facile da guidare. Il telaio, dalla forma rivoluzionaria, consentiva infatti a chiunque (anche a "donne e preti", dirà d'Ascanio) di sedersi facilmente e con qualsiasi abbigliamento. E senza il pericolo di sporcarsi, visto che, altra innovazione, il motore della Vespa era "lontano e coperto". Nel primo anno la novità fu accolta con un certo scetticismo, ma a partire dal 1947 le vendite decollarono e per soddisfare le richieste da tutto il mondo la Piaggio dovette costruire nuovi stabilimenti in 13 Paesi.
Corradino fu un uomo geniale e pratico, il suo approccio al design è stato orientato alla funzionalità senza mai trascurare l’estetica e l’innovazione.
L'approccio di d'Ascanio alla progettazione della Vespa fu rivoluzionario:
Corradino d'Ascanio ha dimostrato a tutti che grandi idee possono nascere da bisogni semplici, che le esperienze nate in un contesto o settore possono diventare un grande punto di forza in qualunque altro contesto. Lascia al mondo del lavoro un'eredità senza tempo, infatti la sua visione continua a ispirare designer e ingegneri di tutto il mondo, dimostrando che l'innovazione non conosce confini di settore. E’ un orgoglio italiano ed un esempio concreto di come l’ingegno possa cambiare il mondo, un'invenzione alla volta.