Negli ultimi tempi le dinamiche per la ricerca di un lavoro sono cambiate in modo sostanziale. Se fino a qualche anno fa avere un impiego significava concentrarsi solo ed esclusivamente sulla propria carriera, al giorno d'oggi sono sempre più le persone che preferiscono adottare delle soluzioni lavorative che permettano una migliore work-life balance.
È così che si è iniziato a parlare di Yolo Economy. Ma di cosa si tratta nello specifico? E che impatto avrà nel mondo del lavoro questa nuova filosofia di pensiero? Nel corso dei prossimi paragrafi andremo ad approfondire questo nuovo modo di pensare.
Quando si parla di Yolo Economy, si parla di una nuova corrente di pensiero che si traduce con l'acronimo “You Only Live Once”, ossia: si vive una volta sola. Questo termine ha iniziato a diventare popolare a partire dal 2011, in seguito alla successo della canzone del rapper canadese Drake “The motto”.
Questa nuova mentalità, che si sta diffondendo sempre più tra i giovani, si traduce in una scelta volontaria di cambiamento e un desiderio consapevole di cercare di ampliare le proprie competenze e i propri orizzonti con lo specifico obiettivo di creare un futuro migliore che sia più che mai in linea con le proprie esigenze e le proprie aspirazioni.
I fautori di questa nuova filosofia di vita sono i Millennials. Stiamo parlando di coloro che sono nati indicativamente tra il 1980 e il 1996 e che al giorno d'oggi trovano sempre meno soddisfacente lavorare solo per produrre e consumare. La Generazione Y, invece, preferisce concentrarsi sul dare valore a nuove esperienze di vita da vivere che siano in grado di arricchirli sia professionalmente che personalmente.
Parliamo ora nello specifico di come questa filosofia stia cambiando il mondo del lavoro. In seguito a questa esigenza da parte dei Millennials, sono sempre più le aziende a trovarsi in difficoltà poiché si devono interfacciare con persone che non hanno più un concetto classico
di lavoro. E non accettano l'idea di trascorrere l'intera propria vita in una situazione di costante dipendenza, ma nemmeno di sottostare a regole gerarchiche. Anzi.
Queste persone sono sempre più alla ricerca di flessibilità, richiedono con sempre maggiore frequenza la possibilità di svolgere il proprio impiego in remote working e, in molti casi, preferiscono trovare delle soluzioni di carriera che permettano loro di gestire in completa autonomia i propri orari di lavoro e gli impegni familiari. In questo modo, riescono a gestire al meglio lo stress e, al tempo stesso, risultano anche più produttivi in termini aziendali. Nonostante il tempo che dedicano alla propria carriera sia inferiore rispetto agli orari di lavoro tradizionali.
La pandemia ha segnato le persone nel profondo. Diciamo pure che, in molti casi, le persone sono state costrette a dover reinventare le proprie giornate dalla sera alla mattina sulla base delle restrizioni imposte per la salute pubblica. È stato così che ci si è ritrovati a passare dall'avere l'obbligo di trascorrere una quantità indescrivibile di ore presso il proprio luogo di lavoro a gestire le giornate da casa.
Ma come ha cambiato le cose nella pratica? È stato in seguito all’arrivo della pandemia che, nonostante le innumerevoli restrizioni, sono stati molti coloro a porsi delle domande riguardo alle proprie aspettative. Lo stop forzato, infatti, ci ha obbligato ad interrogarci sulla nostra esistenza. E, soprattutto, a chiederci se fosse necessario continuare a vivere affossati dal tran tran quotidiano come avevamo fatto fino a quel momento.
Cristina Wallace, docente alla Harvard Business School, in una recente intervista pubblicata nel New York Times, ha dichiarato che in seguito all’arrivo del Covid abbiamo avuto l’occasione di valutare se la vita che stavamo vivendo era davvero ciò che volevamo.
A causa delle restrizioni, sono stati molti i lavoratori che si sono ritrovati costretti a imparare un nuovo modo di lavorare che, in molti casi, veniva svolto da remoto. La sperimentazione dello smart working ha permesso ai professionisti non solo di mettersi in gioco, ma anche di acquisire nuove skills e di imparare a ripartire al meglio il proprio tempo tra impegni familiari, riunioni e mansioni lavorative.
La pandemia è stata sicuramente uno choc, ma ha permesso a molte persone di ridimensionare le proprie priorità e, in molti casi, di ritrovare anche un aspetto più umano
nelle proprie vite. E, soprattutto, di iniziare a dare più attenzione alle proprie necessità personali e familiari. Anche a discapito delle ore trascorse nel proprio luogo di lavoro.
Le aziende, dal canto loro, si sono trovate a dover adottare nuove strategie dall'oggi al domani che riuscissero a far fronte alla crisi. Ma anche cercare delle nuove strategie che permettessero loro di mantenere la propria posizione nel mercato e a sostenere, al tempo stesso, i propri dipendenti.
Se in un primo momento lo smart working era visto come qualcosa di complesso da gestire, una volta capito il meccanismo sono stati in molti ad apprezzarlo. Ed è stato così che le aziende si sono ritrovate in un batter d’occhio ad avere dei dipendenti che hanno iniziato a percepire il proprio luogo di lavoro come qualcosa di obsoleto non in grado di rispecchiare appieno le esigenze in continuo movimento. Al giorno d'oggi, tutto corre molto veloce e le aziende devono trovare il modo per riuscire a stare al passo con i tempi.
Ormai l'idea di tornare ad un concetto di lavoro come veniva inteso nel periodo pre pandemia è davvero impossibile. Negli ultimi mesi, infatti, dopo che la situazione di emergenza sanitaria si è stabilizzata, risultano ammontare a circa il 40% i lavoratori che vorrebbero rassegnare le proprie dimissioni in favore di una carriera che riesca ad essere più in linea con le proprie esigenze.
Se i lavoratori sono sempre più alle prese con il desiderio di trasformare la propria carriera in qualcosa di professionale che permetta loro una migliore gestione del tempo, magari attraverso l'avvio di una carriera indipendente o come freelance, le aziende dovranno adattarsi a queste nuove necessità. E, per rimanere al passo con i tempi, dovranno iniziare a ragionare attivando delle modifiche come:
Questo nuovo modo di pensiero, che si traduce nel motto “Si vive una volta sola”, porta le persone a sentirsi sempre più audaci e ad avere le forze e le energie per investire sulle proprie competenze e nel lavoro autonomo.
Siamo sinceri. Se avessi l'opportunità di ottenere a fine mese il tuo stipendio recandoti ogni giorno in ufficio dopo ore di traffico oppure potessi scegliere di essere pagato la stessa cifra (se non addirittura di più) visitando qualche isola della Polinesia, cosa preferiresti fare? Se anche tu preferiresti di gran lunga la seconda opzione, allora significa che nella tua mente ci sono già le basi per entrare a far parte della Yolo Economy.
Sono sempre più le persone che sono alla ricerca di un benessere psicofisico anche all'interno del proprio posto di lavoro. Non dimentichiamo, infatti, che l'insoddisfazione porta i dipendenti a chiedere sempre di più alle aziende. E non necessariamente ottenere uno stipendio più elevato risolve il problema. Anzi. Diciamo pure che placa gli animi solo per i momenti iniziale. Ma poi la frustrazione prende il sopravvento e ci si ritrova punto a capo.
Ora non ci rimane che chiederti: sei pronto anche tu a far parte della Yolo Economy oppure preferisci continuare a lavorare come è sempre stato fatto?
Pubblicato il 28 novembre 2022 in Orientamento Lavoro da Lorenzo NincheriNel mondo del lavoro esistono due tipologie di persone. Ci sono quelle che lo vivono come una mera sequenza di fasi: timbrare il cartellino, fare le proprie ore e tornare a casa. Questo modus operandi è per la maggior parte delle volte dettato dalla totale mancanza di ambizioni o di un...
Scopri di piùL'intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando profondamente il modo in cui viviamo e lavoriamo, aprendo nuovi settori emergenti e offrendo un'ampia gamma di opportunità di carriera. Con l'aumento delle sue applicazioni, l'IA si sta affermando come una tecnologia...
Scopri di più