Negli ultimi tempi il modo di concepire il lavoro è cambiato drasticamente. Se fino a qualche anno fa il svolgere la propria professione era sinonimo di dedicare gran parte della propria giornata all'interno del luogo di lavoro e destinare la maggior parte delle proprie energie fisiche e mentali a portare a casa uno stipendio, al giorno d'oggi le cose sembrano essere cambiate radicalmente.
Con l'arrivo della pandemia, sono stati sempre di più i professionisti che hanno visto cambiare il proprio modus operandi quotidiano e sono stati costretti a svolgere le proprie mansioni da remoto. Non avere più l'obbligo di recarsi presso il proprio posto di lavoro è, sicuramente, un aspetto che ha incontrato l'apprezzamento della maggior parte delle persone. Ma svolgere il proprio impiego da casa, in molti casi, ha significato anche il rischio di burnout dovuto ad una costante iper connessione che ci rende facilmente raggiungibili tramite mail, chat e telefonate a qualsiasi ora del giorno della notte.
Questo disagio sempre più crescente provocato da questi nuovi contesti professionali, si è tradotto in situazioni di insofferenza da parte dei lavoratori e di malessere che è andato ad incidere prepotentemente sulla loro qualità della vita. Al punto che, in molti casi, molti di loro hanno preferito licenziarsi piuttosto che proseguire la propria carriera in una situazione di stress mentale a livelli esponenziali.
Ma come fanno le aziende ad attrarre a sé i nuovi talenti e, soprattutto, a fare in modo che loro rimangano il più a lungo possibile all'interno del proprio staff? È così che sono nati i servizi Well being, la nuova frontiera del benessere aziendale. Ma scopriamo insieme, nel corso dei prossimi paragrafi, di cosa si tratta nello specifico.
Un lavoratore che sta bene ed è in forma, sarà propenso a svolgere il proprio lavoro con maggiore entusiasmo e produttività. Questo è un dato di fatto. Se siamo felici di svegliarci la mattina e abbiamo voglia di recarci nel nostro luogo di lavoro, affronteremo la giornata in ufficio dando il meglio di noi stessi. Al contrario, se ci sentiamo particolarmente stressati o sotto pressione, è inevitabile che la nostra capacità di concentrazione tenda a diminuire. E, di conseguenza, anche i risultati che apportiamo saranno decisamente più limitati. Per evitare il rischio che si crei questa sensazione di disagio all'interno del proprio staff, le aziende hanno iniziato a ideare dei servizi di Well Being che hanno come preciso obiettivo quello di proporre incentivi o benefit in grado di migliorare il benessere dei dipendenti. In Italia sono ancora pochissime le aziende ad adottare questa strategia. Situazione ben diversa, invece, è in altri paesi. Prendiamo ad esempio, Deloitte che ha ideato il sistema Well Being Index che ha il preciso scopo di analizzare ed individuare lo stato di benessere all'interno delle proprie aziende. In questo modo, riesce ad adottare degli interventi mirati e pensati appositamente per ogni singola situazione.
Nello specifico, questo sistema prevede l'opportunità di mettere al centro dell'attenzione le necessità psicofisiche dei propri lavoratori, cercando di sviluppare e rafforzare il rapporto di stima tra lo staff e la società. Realizzare dei corsi che incentivano la cultura dell'attività fisica e del benessere mentale, mettendo l'accento sui consigli che consentono di avere uno stile di vita equilibrato e corredato da una buona alimentazione, sono i primi passi che consentono ai dipendenti di sentirsi meglio. Sia sotto un punto di vista fisico che mentale.
Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, non sono ancora molte le realtà in Italia che attuano dei percorsi mirati a migliorare il benessere dei propri dipendenti. Un esempio virtuoso nel nostro paese, in questo momento, è rappresentato da Enel Italia. All'interno del dossier Welfare 2021, la responsabile People and Organization Francesca Valente aveva affermato, durante un'intervista, come la sua azienda avesse già messo in pratica dei progetti di sostegno al reddito per i nuclei familiari in difficoltà.
Per la società è importante coinvolgere ogni persona presente all'interno del suo staff e valorizzare le differenze di ognuno di essi, creando in questo modo un valore sostenibile. Mettersi in una posizione di ascolto attivo nei confronti dei propri dipendenti, facendo attenzione a quelli che sono i loro bisogni e i loro disagi, permette ai lavoratori di sentirsi presi effettivamente in considerazione. E, in questo modo, anche l'azienda ne trarrà enorme vantaggio, poiché rafforzerà l'engagement. Ma anche la motivazione, la stima nei confronti del brand e l'inclusione da parte di chiunque.
Nell'intervista a Fortune Italia, Francesca Valente ha spiegato come Enel Italia abbia già iniziato a sviluppare dei progetti destinati alle persone over 50 come, ad esempio, dei corsi universitari online. Ma anche delle forme di supporto psicologico per chi è in difficoltà. Oltre, ovviamente, all'opportunità di mettere in pratica forme di mobilità sostenibile.
Un'azienda che è in grado di mettere al centro dell'attenzione i bisogni e le necessità dei propri dipendenti, ci tiene in particolar modo a salvaguardare la salute mentale del suo staff. I vantaggi per i lavoratori che svolgono le proprie mansioni per una società che adotta servizi di Well Being sono:
Adottare queste strategie di Well Being e mettere al centro dell'attenzione le necessità dei propri dipendenti porta realmente dei vantaggi ad un'azienda? Sicuramente sì. E non solo in termini di immagine. Uno staff che è felice di andare al lavoro sicuramente aumenterà l'Engagement di quella determinata società. E questo, consentirà ad una attività di attrarre a sé i talenti con maggiore facilità. Ma non solo.
Attivare dei servizi che pongano al centro dell'attenzione i lavoratori, renderà questi ultimi decisamente più motivati ad andare al lavoro e a svolgere le proprie mansioni. E questo ne gioverà sicuramente anche in termini di produttività.
Tutto questo, ovviamente, si traduce in una forte employee retention e ad un abbattimento della percentuale di turn-over annuale da parte dei dipendenti. Ne consegue, quindi, un dispendio inferiore sia in termini di tempo, che di denaro e di energie destinati alla formazione di nuovo personale. Le nuove assunzioni, infatti, vengono fatte in modo mirato e con l’obiettivo di rafforzare lo staff. E non più per sopperire alla necessità di colmare costanti lacune dovute a dimissioni volontarie.
Quello che molti non sanno, però, è che pensare alla salute mentale e al benessere dei propri dipendenti consente di ottenere dei vantaggi fiscali concreti, come ad esempio:
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