Professioni IT: quali soft skills servono per ottenere il lavoro

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione. Ma, nonostante questi continui cambiamenti, ci sono alcuni fondamenti o abilità personali che, nella ricerca di personale, le aziende ritengono sempre importanti.  

Queste abilità naturali possedute da ognuno di noi sono strettamente legate all'intelligenza emotiva di ciascuno che, nell'ambiente lavorativo, vengono più comunemente chiamate soft skill.  

Ma proviamo a capire cosa sono e quali soft skill servono per ottenere il lavoro.  

Come tutti ben sanno il curriculum vitae è il biglietto da visita che dà la possibilità di accedere al mondo del lavoro. Al suo interno viene riportato il proprio percorso formativo con indirizzi scolastici, percorsi di studio vari, ed attestati conseguiti. Si indicano le proprie esperienze lavorative, si cerca di spiegare al meglio la propria formazione ed i meriti ottenuti con le proprie competenze tecniche portando esempi, descrivendo e motivando i vari ruoli ricoperti nelle aziende con cui si ha collaborato.  

Perché inserire le soft skills nel proprio cv?  

Ad oggi, tuttavia, sono molti i curriculum vitae che arrivano sulla scrivania dei vari recruiter privi di descrizione delle proprie soft skill. E ciò si rivela, in molti casi, motivo per i reclutatori di scartare possibili collaboratori ancor prima di dare l'opportunità di intervistarli in un colloquio conoscitivo.  

Per questo motivo bisogna capire a fondo l'importanza di quali siano queste abilità ricercate nel mondo del lavoro. E, soprattutto, quale ruolo può giocare in una gara di scelte di curriculum. Capiamoci, non si parla di inserire abilità personali legate all'emozione solo per riempire uno spazio vuoto e osare qualcosa da leggere ai selezionatori. Anzi. Si tratta piuttosto di un'analisi personale delle proprie capacità di interazione con il mondo del lavoro e con le persone che ci colpiscono. Deve essere molto introspettiva e, una volta riportata nel curriculum, va anche dimostrata sul campo.  

Queste competenze trasversali legate alle emozioni si differenziano dalle più note hard skill. Queste ultime, infatti, rappresentano le competenze tecniche volte allo svolgimento più efficace del lavoro.  

Il perché le soft skill siano così importanti (se non addirittura fondamentali) è presto detto.  Viviamo in una realtà che mette a dura prova le interazioni perchè la routine di ognuno crea,  spesso, situazioni di stress. E’ quindi fondamentale che ognuno di noi lavori attivamente nel  migliorare queste qualità personali, per avere maggiori chance nell’essere scelti dai selezionatori.  Ma anche per dar modo ad ognuno di noi di potersi rapportare meglio con il prossimo. Sia esso  un cliente, un collega, un fornitore o anche il proprio datore di lavoro/ responsabile. 

Quali sono le soft skills più richieste per le professioni IT?  

Ora andiamo ad analizzare quali sono le soft skill più richieste in questo settore. Ecco di seguito  una lista delle più comuni e di quelle in cima alla lista di ogni recruiter.  

Il team work  

Il team-work rappresenta la capacità di collaborare attivamente con un gruppo riuscendo ad  essere proattivi, di sostegno ed aiuto con i propri colleghi. Ma anche saper emergere in modo  sano, ossia senza danneggiare alcun collaboratore o il progetto stesso, mostrando le proprie  qualità tecniche ed empatiche.  

L’autonomia  

Su questa abilità si potrebbe aprire un dibattito su cosa sia per ognuno. O cosa rappresenti per  ogni azienda. Diciamo che per restare neutri si parla di riuscire a svolgere una mansione senza  la costante supervisione di qualcuno che ci debba prendere per mano per farci eseguire il  compito assegnato.  

La gestione dello stress  

Anche in questo caso l’argomento è ben più ampio di una semplice spiegazione di poche righe,  visto che esistono studi approfonditi sull’argomento. Tuttavia, per non dilungarsi troppo,  restringiamo e descriviamo questa abilità come la resistenza a situazioni di scadenze imminenti e  la capacità di gestire con positività e propositività la pressione lavorativa. Ma, ancor più  importante in queste circostanze, è riuscire a gestire le proprie priorità ed il controllo che si terrà  in questo contesto.  

Curiosità  

Una soft skill che sarebbe opportuno avere è quella della dedizione allo studio e la capacità,  quindi, di tenersi aggiornati. La curiosità (link bianco lavoro:  

https://www.biancolavoro.it/limportanza-di-mantenere-desta-la-curiosita-al-lavoro/ ) e la costante  ricerca di approfondire gli argomenti inerenti alla propria professione sono due caratteristiche  molto utili per dare ad un’azienda l’idea di essere persone preparate. 

Le soft skills richieste in base al ruolo in azienda  

Quelle citate nei precedenti paragrafi rappresentano sicuramente le principali soft skill su cui ogni  recruiter mette attenzione. Tuttavia esistono per ogni figura in azienda delle abilità più specifiche  e indicate allo svolgimento del ruolo stesso.  

Leadership  

Nel caso in cui, ad esempio, si sia alla ricerca di un ruolo da responsabile, ci saranno delle  capacità che saranno più indicate per i reclutatori nella ricerca del candidato. Una di queste è la  leadership, un’abilità di cui molti si fregiano ma che pochi capiscono davvero cosa significhi. 

Per molti si tratta di qualcosa di innato, ma per altri è pura utopia. Quando parliamo di leadership  ci riferiamo alla comunione di diverse abilità come la gestione del personale. E questo necessita  di una buona dose di empatia.  

Questa responsabilità, infatti, mette il professionista nella condizione di essere il consulente di  molti collaboratori per i vari loro problemi ma, allo stesso tempo, deve essere in grado di  diventare il punto di riferimento professionale dei propri sottoposti. Sia per coloro che devono  riconoscere il responsabile di reparto come una figura autoritaria, che per l’azienda che farà  riferimento a lui per il raggiungimento dei risultati prefissati.  

Pianificazione e organizzazione  

La pianificazione e l’organizzazione delle mansioni e dei propri collaboratori, è sicuramente tra le  più articolate e difficili tra le skills che si possano riuscire ad avere. Tuttavia, per un leader è una  qualità fondamentale.  

Senza di essa, infatti, si rischia di non portare a compimento tutte le mansioni richieste. Né tanto  meno a rispettare le scadenze prefissate dal datore di lavoro. Per migliorare le proprie abilità in  termini di capacità organizzativa è indispensabile fissare obiettivi a breve, medio e lungo termine.  Ma anche adottare una certa precisione nei dettagli.  

Problem Solving  

Un’altra soft skill che si allaccia bene al leader, ma che è comunque ottima per la crescita  personale, è sicuramente rappresentata dal problem solving. Ovvero la capacità di uscire dalle  situazioni più scomode con soluzioni veloci e pratiche. E, magari, anche con un sorriso.  

Autostima  

E come dimenticare l’autostima e la fiducia in sé stessi? Siamo fermamente convinti che ognuno  di noi sia unico e che debba valorizzarsi per poter far vedere il meglio di sé agli altri. Avere una  buona consapevolezza di questo “dettaglio” può portare a raggiungere risultati che non ci  aspettavamo.  

Intraprendenza  

Altro discorso per l'intraprendenza. Questa abilità fa parte di quelle soft skills che si hanno  oppure no. Non si può semplicemente imparare. E’ un po’ come la capacità di adattamento: c'è  chi inizia il primo giorno di lavoro in una nuova azienda e sembra che le fondamenta le abbia  messe lui/lei; e c’è chi, invece, non riesce nemmeno ad uscire dalla propria comfort-zone per  timore di cambiamenti.  

Soft skills nei rapporti interpersonali  

Esistono una nicchia di soft skills, infine, che vengono molto spesso sottovalutate, ma che nella  vita di ogni individuo possono risultare determinanti per il raggiungimento dei propri obiettivi. Si  tratta delle abilità nei rapporti interpersonali. Ne sono un esempio la capacità di ascolto e di  comunicazione. Ma, soprattutto, la capacità di negoziare che, ai giorni nostri, è fondamentale se si svolge una professione IT e si ha un ruolo in settori come il management, il marketing, i vari  servizi legali o immobiliari e, soprattutto, il servizio clienti.  

Conclusioni  

Quali siano le soft skills per la professione IT da inserire nel proprio curriculum, sta a voi la scelta. Come abbiamo anticipato in precedenza, tuttavia, sarebbe opportuno citarle solo in seguito ad un'attenta analisi personale, ponendo al primo posto la sincerità con voi stessi.  

Non bisogna dimenticare, infatti, che quello che andrete ad inserire in curriculum, dovrà poi essere dimostrato al lavoro. Dichiarare di avere una soft skill che in realtà non si ha, vi farebbe fare una brutta figura. E, di conseguenza, vi farebbe iniziare un nuovo lavoro con il piede sbagliato. 

Pubblicato il 9 gennaio 2023 in Consigli Curriculum e Colloquio da Lorenzo Nincheri

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