Cosa non fare durante il secondo colloquio di lavoro

Avete appena finito il primo colloquio e, a parer vostro, è stato un  successone.

Quindi aspettate fissando il telefono e, finalmente, arriva la telefonata dal recruiter che vi informa del secondo colloquio.

Esatto, il secondo colloquio. Molti di voi non ne sono a  conoscenza, ma esistono aziende che dopo un primo colloquio  conoscitivo o di gruppo decidono di effettuare un secondo colloquio con un responsabile aziendale.

Questo appuntamento serve per avere un quadro più dettagliato della persona e per riuscire ad assicurarsi che i candidati siano in linea con quello che l’azienda sta ricercando.  

Per molte aziende, questo è addirittura un passaggio anche più importante del primo.

Ma quindi come prepararsi per questa seconda intervista? O meglio ancora, cosa non fare durante il secondo colloquio?  

Arrivare impreparati  

Anche al secondo colloquio di lavoro, così come accade nel primo, sarà importante non arrivare impreparati.

Se già in occasione del primo incontro avete dato modo di approfondire la vostra conoscenza basica dell’ azienda, sicuramente sarà vostra cura andare più nel dettaglio.  

Potreste, ad esempio, partire informandovi su quali siano le figure con cui andrete ad interloquire. Un ottimo sistema è quello di  spulciare ancora più a fondo su blog aziendali, social network o  forum su LinkedIn quello che pensano le persone che lavorano per  l’azienda. Durante questa fase di ricerca, è bene andare oltre e  scalfire la superficie delle notizie ovvie. Facendo così, dimostrerete  un interesse ulteriore del posto di lavoro per cui vi siete candidati. E  metterete in mostra un sicuro interesse nei confronti dell’azienda. 

Non saper argomentare le proprie opinioni  

Nel secondo colloquio non aspettatevi domande o semplici  questionari conoscitivi come nel primo. Anzi. Preparatevi piuttosto a  dar sfoggio delle vostre migliori qualità oratorie. A differenza di  quanto avvenuto nel primo incontro, infatti, questa volta il vostro  interlocutore si aspetta che sappiate argomentare le vostre risposte  e le vostre opinioni. E, quindi, sarà importante per voi non risultare  noiosi. Ma che siate, invece, in grado di fornire spiegazioni che non  risultino troppo ricercate ma neanche troppo scontate. Diciamo che  in questi casi una giusta via di mezzo è la soluzione migliore.  

Non studiare le domande fatte in precedenza  

Per partire con una marcia in più, vi consigliamo di ripassare le domande che vi hanno posto nel primo colloquio. O, comunque, di rileggere i questionari. Anche se, con tutta probabilità, non vi verranno poste le stesse domande della prima volta, il vostro interlocutore potrebbe lo stesso riprendere quesiti già fatti in  precedenza. O, addirittura, avviare una nuova conversazione  prendendo come spunto di partenza che le risposte che avete dato nei questionari. E, magari, chiedervi di argomentare. E’ abbastanza evidente, quindi, che non sarebbe un bel presentarsi se le informazioni riportate in questo momento dovessero risultare  diverse o incongruenti con quelle precedentemente fornite.  

Non tenere assi nella manica  

Un ottimo modo per scalzare la concorrenza e fare una buona impressione anche in occasione del secondo colloquio, è quello di tenere da parte qualche asso nella manica da utilizzare come effetto sorpresa.  

Ci stiamo riferendo, ad esempio, a qualche informazione, ad un evento o ad un successo, che tenete per voi e che utilizzerete al momento giusto. Adottare una strategia come questa, vi permetterà di impressionare molto positivamente i vostri interlocutori. E, sicuramente, vi farà acquisire diversi punti, utilissimi al momento della scelta del candidato.  

Non prepararsi alle domande in modo adeguato  

Esistono delle domande che vengono poste con grande frequenza  nel mondo dei colloqui. Tra le tante, sicuramente vi chiederanno  cosa cercate nel vostro prossimo lavoro. O quale sia il motivo per cui pensate di essere la persona giusta per quel ruolo. O anche il perché volete ricoprire proprio quel lavoro e proprio in quell’azienda. Un ultimo quesito da non sottovalutare riguarda le sfide che vi ponete di raggiungere nel corso del prossimo periodo.  A tal proposito, vi suggeriamo di prepararvi a casa un breve discorso in cui esponete le vostre aspirazioni, i vostri obiettivi di carriera o come vorreste che il vostro ruolo all’interno dell’azienda si  possa sviluppare.  

Non prepararsi delle domande da porre al recruiter  

Durante il primo colloquio non avete avuto la possibilità di fare  domande? Durante il secondo appuntamento, questa  situazione non si ripeterà. Studiate a casa dei quesiti non banali che vorreste porre all’interlocutore per approfondire nel  dettaglio in cosa consiste l’impiego, gli orari di lavoro e le prospettive di carriera.  

L’importante è non mostrarsi insicuri. Ma, anzi, cercate di porvi in modo diretto, non invadente o troppo insistente. Cercate, piuttosto, di trovare un'idea o create un argomento di discussione che metta le basi per fare queste domande.  

Trascurare l’outfit durante il colloquio online  

Un'opzione da non sottovalutare, è quella che vi prospettino il secondo colloquio da remoto, magari tramite Skype o Zoom. Anche in questo caso, un aspetto importante da non trascurare è la scelta del proprio outfit. Un look professionale e, al tempo  stesso, casual potrà darvi sicurezza ed una buona immagine con i vostri interlocutori.  

Da evitare magliette troppo colorate o giacche bizzarre. O addirittura jeans strappati. Non dimenticate che, nonostante sia una video call, si tratta pur sempre di un colloquio. Non siete teenager e non state andando in discoteca.  

Evitate di indossare, poi, troppi monili sulle braccia o collane troppo vistose che, per quanto possano essere abbinati al  vostro outfit, c'è il rischio che possano risultare pacchiani o eccessivi e fuori luogo.  

Non perdere l’entusiasmo  

Non perdete l’entusiasmo che vi ha aiutato ad arrivare fino a  questo momento. Durante l’intervista ricordate di mantenere una postura di apertura al dialogo e non il contrario. Evitate di interrompere il vostro interlocutore mentre sta parlando, perché oltre ad essere un comportamento maleducato, è pure  sgradevole.  

Ricordate poi di non perdere il controllo delle vostre emozioni. Cercate di mantenere sempre la mente lucida e non fatevi  prendere dalla foga del momento rischiando di parlare a voce alta, urlare o peggio, ancora, abbassare troppo il volume. Se nei primi due casi potreste risultare sgradevoli, aggressivi o potreste creare l’idea di voler sopraffare i vostri interlocutori, nell’ultimo tenere un tono troppo basso di voce darebbe l’impressione di poca fiducia in voi stessi e nelle vostre  capacità. In ognuna di queste situazioni, comunque, potreste risultare come persone capaci di farsi sopraffare dagli eventi, che, per un‘azienda, non è un buon biglietto da visita. In particolar modo se state mirando a ricoprire posizioni di  prestigio e cercate un posto dove iniziare la vostra scalata al successo. 

Pubblicato il 7 novembre 2022 in Consigli Curriculum e Colloquio da Lorenzo Nincheri

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