L’ intelligenza artificiale, fino a prima della pandemia, era vista solo come frutto di immaginazione. E, spesso, veniva utilizzata in campo cinematografico. O, addirittura, nel settore dei videogiochi attraverso la creazione di villian o come mezzo per combattere gli stessi. Sono molteplici, infatti, le pellicole che ritraggono scenari in cui le IA prendono il sopravvento sull’umanità. Già qualche anno fa si iniziava a parlare di una realtà alternativa in cui prendevano vita nuove professioni. Anche se di poco conto, perché ancora in fase di sviluppo e di studio.
Ora, anche grazie alla pandemia dovuta al covid, la IA è diventata sempre più intrinseca nel nostro utilizzo quotidiano. Basti pensare ai macchinari per il lavoro. O alla nascita di veicoli a guida autonoma. Questa nuova dimensione è in continuo sviluppo e negli ultimi anni ha avuto un’enorme accelerazione.
Ma questa evoluzione non si è vista solo nel miglioramento della sfera privata. Anche nell’ambito professionale, infatti, ha fatto passi da gigante. Proviamo, quindi, a capire come l’intelligenza artificiale sta reinventando il ruolo dei responsabili delle risorse umane.
I cambiamenti che si stanno avendo nell’ambito delle risorse umane sono profondi e possono dare modo ai Responsabili delle Risorse Umane di crescere e di far evolvere il proprio metodo di lavoro. Nuove sfide sono all'orizzonte. E molte di esse possono portare a cambiamenti in grado di creare una migliore gestione dei propri talenti e, di conseguenza, una migliore programmazione della giornata lavorativa. Così come l’evoluzione dei mezzi di comunicazione e di formazione.
E da tutta questa tecnologia, a trarne grande beneficio sembra esserci anche il dipendente finale. E’ stato dimostrato, infatti, che l’impiego dell’intelligenza artificiale riesce a creare una nuova voglia di impegno e di evoluzione nel proprio ambito lavorativo. Parliamo poi della maggiore utilità che la IA può apportare ad un’azienda. Come la modernizzazione dei processi per l’assunzione di nuovi dipendenti. Si tratta di un passo importante per dar modo alle aziende di effettuare una ricerca di nuovo personale più produttiva, creando una serie di obiettivi più mirati che possano andare ad escludere tutti quei candidati non idonei alle posizioni vacanti. E questo si traduce in un risparmio di tempo, di energie e, soprattutto, di soldi che poi si possono reinvestire in ulteriori miglioramenti per lo stile di vita dei dipendenti e la sicurezza sul lavoro. O salari più elevati.
Il percorso che di solito deve intraprendere un recruiter è spesso lungo, pieno di curriculum da analizzare e ricco di lunghe sessioni di colloqui che, nella maggior parte dei casi, portano a pochi risultati. E il risultato finale è quello di ricominciare la propria ricerca dall’inizio. Nei casi peggiori, poi, ci si ritrova ad accettare dei candidati poco idonei, a causa della mancanza di tempo o fondi. Ne consegue, quindi, un maggiore investimento in formazione da parte dell'azienda al fine di avere dei collaboratori utili, abili, ed in linea con le direttive della gestione e dei loro colleghi.
Con l’impiego dell’intelligenza artificiale, però, tale processo viene ridotto. Soprattutto se andiamo a considerare il fatto che la IA andrebbe ad ottimizzare in primis il fattore ricerca. Inserendo i valori che si richiedono per un candidato ideale, infatti, si ha modo di eliminare già in prima battuta tutti quei curriculum che non rientrano nei parametri considerati come necessari. E, così, si agevola il lavoro successivo del recruiter. Soprattutto nella fase di organizzazione e svolgimento dei colloqui. Disponendo già di possibili collaboratori futuri già in linea con il percorso che l'azienda sta facendo, l’impiego di tempo ed energie per la valutazione dei candidati è molto più produttivo.
La seconda operazione che l’IA ottimizza riguarda proprio il primo colloquio. Per molti anni questo appuntamento si è svolto in presenza. Ma ora le cose stanno cambiando. Sempre più spesso, infatti, si utilizza il metodo della videochiamata sia di gruppo che con una sola persona.
Un altro argomento molto sensibile per le aziende e, soprattutto, per le risorse umane riguarda il payroll. Ossia tutto il processo che porta alla costruzione delle buste paga. Si tratta di un tema non facile da gestire. Soprattutto se si pensa a quante normative un RRU deve applicare nel computo al fine di elargire la giusta retribuzione al dipendente. A tal proposito ci riferiamo a periodi di malattia, ore lavorate normali e straordinari nei casi più semplici. A questo si vanno ad aggiungere poi le nuove leggi nate nel corso degli ultimi anni che hanno come obiettivo il miglioramento dello stile di vita del dipendente. Come è il caso, ad esempio, dei congedi parentali destinati ai genitori o a chi ne svolge il ruolo. Ma anche l’articolo 104 per coloro che hanno il compito di accudire persone con gravi disabilità.
Le normative sono in continuo cambiamento e difficilmente i Responsabili delle Risorse Umane riescono a stare al passo con le ultime novità. Con la IA questo problema di aggiornamento delle norme va a ridursi. Questa tecnologia, infatti, è collegata quotidianamente con la rete e dal momento in cui una legge diventa effettiva, l’intelligenza artificiale può già farla applicare.
L’impiego della IA è utile anche in termini di formazione dei responsabili delle risorse umane e di tutta l’azienda. Grazie ad essa, infatti, si possono creare percorsi formativi designati per ogni tipologia di lavoro. E facilmente fruibili da remoto utilizzando il proprio smartphone o il pc di casa. In questo modo si elimina il problema di lunghe sessioni di aggiornamento che aumentano il rallentamento delle produzioni delle aziende.
E’ proprio per questo motivo che, al momento, questi corsi di aggiornamento trattano soprattutto argomenti sanitari. Come le normative HACCP, piuttosto che le tips per la relazione con i colleghi volta ad una migliore collaborazione lavorativa.
Un ultimo vantaggio che l’intelligenza artificiale apporta in un’azienda, riguarda un argomento per cui la vera ascesa la si ha avuta durante il covid. E, anzi, proprio da quel periodo sono nate aziende portabandiera di questa nuova realtà lavorativa. Stiamo parlando dello smart working che, anche per i responsabili delle risorse umane, è una marcia in più nella gestione delle proprie attività quotidiane. Svolgere le mansioni da remoto, infatti, permette loro di espletare molte faccende che non richiedono la loro presenza fisica in azienda. Questo si traduce in una loro presenza fisica in azienda più leggera e produttiva. Per l’azienda significa un enorme risparmio sia in termini di tempo, che di spese destinate agli spostamenti.
Considerata l’evoluzione che sta avendo l’intelligenza artificiale nel campo delle risorse umane, con tutta probabilità nel corso dei prossimi tempi vedremo ulteriori cambiamenti. Soprattutto per quel che riguarda le mansioni di cui sono responsabili gli RRU.
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