Perché si sbaglia a scegliere la propria professione? Quali sono i comportamenti sbagliati che ci possono portare a scegliere di intraprendere un percorso lavorativo che non fa per noi? Come fare per rimediare?
Ognuno di noi, almeno una volta nella propria carriera lavorativa, ho sbagliato a scegliere la propria professione. Si tratta di una tappa obbligata che, tuttavia, deve essere valutata con lo spirito giusto. Il primo passo per migliorare la propria qualità della vita è, in questi casi, quello di non lasciarsi abbattere. Il secondo è quello di cercare di prendere tali errori come spunto di riflessione per capire quali siano i nostri reali obiettivi per il futuro. E anche cercare la strada migliore per raggiungerli.
Nel corso dei prossimi paragrafi andremo a scoprire quali siano i motivi che possono portare una persona a scegliere un impiego sbagliato. E quali siano gli atteggiamenti negativi che potrebbero mettere a rischio la nostra felicità personale.
La carriera è un punto fondamentale della nostra vita. Hai mai pensato a quante ore trascorriamo al lavoro ogni settimana? E quante, invece, dedichiamo alla nostra vita privata? Se ti fermi un attimo a ragionare, ti accorgerai che, nella maggior parte dei casi, il tuo impiego ti impegnerà per la gran parte del tempo.
E’ così che la scelta della professione giusta è determinante per la nostra felicità. Ma, a tal proposito è necessario fare una precisazione. Capire quale carriera seguire, non è sicuramente qualcosa di semplice. Soprattutto se viene intrapresa in giovane età. Basti pensare, ad esempio, alle migliaia di adolescenti che ogni anno si iscrivono alla scuola superiore, senza sapere avere le idee chiare su quale sia la strada che vorranno percorrere negli anni a venire. Caso analogo accade a quegli studenti che decidono di iscriversi ad un corso universitario avendo un determinato tipo di aspettative e che abbandonano le lezioni dopo pochi mesi poiché si rendono conto che la realtà è ben diversa. Eppure la propria formazione è un aspetto che deve essere valutato con estrema attenzione, poiché è esso che crea le basi per il proprio futuro professionale.
In altri casi, invece, può succedere di impegnarsi molto per apprendere una professione e poi, una volta che si raggiunge l’obiettivo sperato, rendersi conto che quel preciso ruolo non è qualcosa che faccia al caso proprio.
Ma quali sono le motivazioni che possono portare un individuo a sbagliare la propria carriera? Esiste qualche modo per limitare il rischio di commettere questo errore? Quali sono i quesiti da porsi al momento della ricezione dell’offerta di lavoro? Vediamo insieme.
Tra gli sbagli che vengono commessi con maggiore frequenza e che portano a sbagliare la propria carriera lavorativa c’è sicuramente quello di dare troppa importanza alle opinioni degli altri. Con questo non intendiamo dire che avere un confronto costruttivo con le persone a noi più care sia qualcosa di negativo. Anzi.
Quello a cui bisogna fare attenzione è il rischio di seguire alla lettera le idee di chi ci vuole bene (o di chi noi amiamo) perché si ha paura di deludere le loro aspettative. Questa situazione accade molto di frequente, soprattutto quando i genitori vorrebbero che i propri figli seguissero di pari passo le loro aspirazioni, senza preoccuparsi di quali siano i reali desideri del giovane. È così che quest’ultimo tenderà a sentirsi in obbligo di intraprendere la carriera professionale che hanno scelto i suoi familiari per lui, mettendo completamente da parte le proprie passioni e il proprio talento. Il risultato è quello di un mix di frustrazione, ansia da prestazione e depressione. Tutte emozioni che, di certo, non aiutano ad avere una vita felice.
Ci sono situazioni in cui ci si può ritrovare, per vari motivi, ad intraprendere delle scelte professionali piuttosto discutibili. E che possono portare a cambiare le proprie prospettive di carriera. Stiamo parlando, ad esempio, di particolari circostanze familiari o di situazioni di emergenza economica impreviste che coinvolgono la propria famiglia. È così che si può essere portati a scegliere un percorso lavorativo che non sia particolarmente incline alle proprie ambizioni. O ad accontentarsi di un impiego che non sia sufficientemente remunerato.
La cosa migliore da fare, in questi casi, sarebbe quella di riuscire a identificare la mansione lavorativa che si vorrebbe effettivamente ricoprire e cercare di individuare l’azienda che sia in grado di fornire, al tempo stesso, sia gratificazione personale che economica.
Capire quale sia la professione che faccia al caso nostro e che ci permetta allo stesso tempo di esercitare il nostro talento, seguire le nostre passioni ed essere ricompensati economicamente in modo adeguato, non è di certo un percorso facile. Soprattutto se viene intrapreso in giovane età.
A tal proposito, è indispensabile iniziare ad individuare quali siano le proprie abilità e capire quale tipologia di personalità si abbia. Può accadere, ad esempio, di avere come obiettivo quello di diventare uno chef di importanza internazionale, ma scoprire di non essere in grado di lavorare in team. O di non riuscire a svolgere le proprie mansioni sotto stress. Questa forma di consapevolezza non si acquisisce di certo nell’arco di qualche giorno, anzi. Molto spesso richiede una certa capacità di autoanalisi che permette di valutare con obiettività i propri punti di forza e di debolezza. E questa abilità si acquisisce solo con il tempo e l’esperienza.
La strada migliore da intraprendere, in questi casi, è quella di capire se le problematiche legate alla professione che vorremmo svolgere possono essere in qualche modo sanate o se è necessario fare qualche cambiamento di carriera, optando magari per un settore con analoghe mansioni o per un differente ruolo presso la stessa azienda.
La prima cosa da fare quando si intraprende qualsiasi tipo di carriera lavorativa, è quella di mettersi in gioco. Nessuno è nato imparato. E’ indispensabile, quindi, partire dal presupposto che, anche se ci si trova di fronte al lavoro dei propri sogni, si potrà comunque commettere qualche errore.
L’importante è non farsi sopraffare dall’ansia di sbagliare. Altrimenti si rischia di rimanere fermi in quel ruolo che ci fa sentire tanto infelici. Hai mai pensato che invece, uscendo dalla tua comfort zone, potresti scoprire un mondo bellissimo a cui non avresti mai sperato? Non aver paura delle sconfitte, quindi, è lo step necessario che renderà possibile affrontare eventuali cambiamenti di rotta con la testa alta e il sorriso sulle labbra. Anche la più brutta delle cadute, così, sarà presa come un’opportunità di crescita personale e professionale.