Sei alla ricerca di un nuovo impiego? Ti stai preparando per affrontare al meglio un colloquio di lavoro? Stai revisionando il tuo CV da inviare ai recruiter? Un aspetto che non devi assolutamente trascurare sono i tuoi punti di forza e di debolezza.
Se vuoi fare una buona impressione sul selezionatore ed aumentare le possibilità di essere assunto, non devi dimenticare di mettere in evidenza non solo le tue skills e le competenze. Ma anche quelle caratteristiche caratteriali che ti contraddistinguono rispetto agli altri. Fare riferimento ai propri punti di forza e di debolezza nel CV, infatti, mette in luce tutta la tua esperienza nel campo.
Come fare, quindi, per mettere in evidenza queste informazioni sia nel proprio curriculum che durante il colloquio conoscitivo con un selezionatore?
Scopriamolo insieme nel corso dei prossimi paragrafi.
Il curriculum viene spesso considerato come un documento di presentazione in cui il candidato riporta le competenze professionali acquisite nel corso del tempo e le esperienze lavorative intraprese in passato. Nelle sezioni dedicate, inoltre, vengono inserite le skills che lo contraddistinguono rispetto agli altri candidati e il suo percorso scolastico. Oltre a tutte queste informazioni, sarebbe buona norma dedicare lo spazio necessario anche ai punti di forza e di debolezza della persona in questione. Ma quali sono le informazioni da inserire? Ecco di seguito alcuni esempi pratici
Essere in grado di eseguire dei ragionamenti critici e di pianificare in modo strategico le proprie mansioni, dimostra al recruiter di essere un ottimo elemento da inserire all'interno di un team. Sempre più spesso, infatti, le aziende ricercano il candidato che sia in grado di fare un pensiero critico, innovativo e analitico.
Al giorno d'oggi la comunicazione è un fattore determinante. Anzi, diciamo pure che è uno di quegli elementi che contraddistinguono il carattere del candidato che alle aziende piace sempre molto. Un buon modo per mettere in mostra questo aspetto della propria personalità è quello di conferire al proprio CV il giusto tono (che sia il tempo stesso fluido e professionale), scrivendo senza fare errori grammaticali o di ortografia, impostando un layout chiaro e pulito e riportando degli esempi legati alle proprie precedenti esperienze lavorative
La capacità di essere intraprendenti è un’altra tra le caratteristiche più richieste da parte delle aziende. Non per niente le parole problem solving si ritrovano spesso all'interno degli annunci di lavoro. I selezionatori infatti sono sempre più alla ricerca di persone che siano in grado di analizzare una problematica da diversi punti di vista e provino a risolverla con atteggiamento propositivo. Magari ottenendo il risultato più efficace nel minor tempo possibile. Per mettere in luce questa caratteristica, vale la pena riportare qualche esempio breve sulle proprie precedenti esperienze lavorative.
Nonostante la diffusione di smart working e forme di lavoro flessibili, al giorno d'oggi la capacità di lavorare all'interno di una squadra rimane ancora una delle caratteristiche più ricercate da parte delle aziende. Se si vuole mettere in luce questo aspetto del proprio carattere, è consigliabile approfondire alcune dinamiche accadute nel corso delle proprie precedenti esperienze professionali o personali. Se sì è alle prime armi, invece, si può segnalare di aver fatto uno sport di squadra, attività di volontariato o frequentato gli scout.
Se il proprio obiettivo è quello di realizzare un curriculum chi sia il quanto più possibile fluido, sintetico ed esaustivo, sarebbe opportuno mettere in luce i propri punti di forza su apposite sezioni del documento. Altrimenti, si rischia che il risultato finale risulti piuttosto pesante da leggere e ridondante.
La sezione del profilo è quella dedicata per lo più alle informazioni personali del candidato. E rappresenta una perfetta occasione per inserire un paio di righe in cui citare i propri punti di forza, utilizzando quanto più possibile un tono professionale, ma che sia al tempo stesso sincero
Nella sezione dedicata alle precedenti esperienze lavorative, è opportuno inserire sia le mansioni che si sono svolte, che i traguardi che si sono raggiunti. Anche in questo caso, non sono richiesti descrizioni prolisse ma, sicuramente, è un'ottima opportunità per segnalare le competenze acquisite e i punti di forza del proprio carattere che hanno permesso di raggiungere i traguardi prefissati
In ogni curriculum dovrebbe essere presente la sezione relativa alle skills, ossia quelle competenze tecniche e trasversali che caratterizzano il candidato. In questa sezione sarebbe opportuno fare una sorta di elenco puntato che dimostri chiaramente in modo conciso quali siano le caratteristiche che lo rendono competitivo nel mercato del lavoro. L'ideale, inoltre, sarebbe quello di utilizzare la stessa terminologia utilizzata all'interno dell'annuncio di lavoro.
Se, generalmente, il curriculum è il documento in cui viene messa in luce l'esperienza del candidato e i motivi per cui l'azienda dovrebbe assumerlo, è pur vero che è solo nel momento del colloquio conoscitivo che al professionista verrà richiesto quali siano le sue debolezze.
In questo caso, la cosa migliore da fare sarebbe quella di esporre i propri punti deboli facendo attenzione a non rivelare di non avere quelle abilità che vengono richieste come requisito indispensabile all'interno dell'annuncio di lavoro. Con questo, ovviamente, non intendiamo incentivare il candidato a raccontare delle falsità al selezionatore. Anche perché, si sa, che le bugie hanno le gambe corte e dichiarare di essere competenti in un settore che non si conosce è controproducente. Si viene scoperti immediatamente e si rischia di perdere la fiducia sia da parte dell'azienda, che dal quella del selezionatore.
In occasione del colloquio conoscitivo, molto spesso il recruiter chiede al candidato quali siano i suoi punti deboli. La risposta a questa domanda deve essere anche in questo caso il più possibile sincera e veritiera. Dimostrare di essere consapevoli di quali siano i propri limiti, infatti, è un aspetto che viene valutato molto positivamente dalle aziende. La cosa migliore da fare, in questi casi, è quella di parlare di un proprio difetto caratteriale ma citare anche la propria disponibilità e i propri tentativi per cercare di smussare questo lato. Ma come fare quindi?
Andremo a scoprire nei prossimi paragrafi, degli esempi pratici che possono aiutare il candidato ad affrontare il colloquio, soprattutto le domande del selezionatore fatte al fine di capire quali siano i punti deboli della persona che si trovano di fronte
Svolgere le proprie mansioni con attenzione ed essere precisi nel lavoro viene generalmente considerato come un punto a favore del candidato. Tuttavia, essere troppo pignoli potrebbe portare a fissarsi su alcuni dettagli, perdendo il quadro complessivo della situazione. La cosa migliore da fare in questo caso è quello di dire che si sta lavorando molto su se stessi per smussare questo lato del proprio carattere. Meglio ancora se si citano delle situazioni realmente accadute.
La disponibilità al lavoro è sicuramente una qualità molto apprezzata. Tuttavia, se non si è in grado di riuscire a stabilire una sorta di scaletta delle priorità durante la propria giornata, si rischia di farsi carico di molte più mansioni rispetto a quelle che in realtà si riuscirebbe a svolgere. E, in questi casi, il risultato non è sempre dei migliori. Durante il colloquio, quindi, è giusto citare la propria disponibilità ad aiutare gli altri, ma anche i propri tentativi di essere selettivo onde evitare di non portare a termine il proprio progetto nei modi e nei tempi che erano stati assegnati.