Sei alla ricerca del tuo primo impiego? Vorresti dare una svolta alla tua carriera e valutare nuove offerte di lavoro? Hai già iniziato a consultare gli annunci e ti stai preparando a inviare il tuo curriculum per candidarti? Allora sei capitato nel modo nel posto giusto. Nel corso dei prossimi paragrafi, infatti, andremo a scoprire cinque consigli utili che ti permetteranno di aumentare le chance di essere assunti. Al giorno d'oggi trovare un impiego potrebbe sembrare un'impresa alquanto ardua. Tuttavia, esistono degli stratagemmi che ti consentiranno di fare una buona impressione con il recruiter sin dalla prima fase di scrematura dei CV. E di assicurarti la possibilità di essere chiamato per un colloquio. Ma scopriamo di seguito come.
Il mercato del lavoro, nel corso degli ultimi anni, si è modificato radicalmente. Se prima le possibilità di entrare a lavorare in una determinata azienda aumentavano grazie al passaparola, alla consegna del CV a mano e all’avere come requisito la voglia di lavorare, adesso tutto è diverso.
Il tasso di disoccupazione presente al momento nel nostro paese ha raggiunto livelli molto alti. Questo si traduce, ovviamente, con una competitività altissima tra i candidati. E’ così che i selezionatori, così come il datore di lavoro, hanno alzato di molto l’asticella dei requisiti "base" richiesti ai candidati. Partendo da questo presupposto, diventa indispensabile riuscire a distinguersi sin dalle prime fasi di scrematura dei CV. Ma come fare? Qual è il sistema migliore per fare una buona impressione ad un selezionatore ancora prima che questo abbia fissato con noi un colloquio di lavoro?
Andiamo a scoprire scoprirne di più di seguito.
Se fino a qualche anno fa una conoscenza scolastica della lingua inglese poteva garantire un accesso immediato in azienda, oggi le cose sembrano essere particolarmente cambiate. Per aumentare le proprie chances di essere assunti, infatti, non occorre più disporre di una conoscenza base dell'inglese. Anzi. Sarebbe preferibile migliorare il proprio livello di apprendimento sia nello scritto che nel parlato, magari frequentando dei corsi appositi o superando degli esami di certificazione linguistica.
Se, oltre a ciò, si associa anche la conoscenza di altre lingue come, ad esempio, il tedesco, il francese o lo spagnolo, tanto meglio. Da non dimenticare, inoltre, che sono sempre più le aziende alla ricerca di persone che sappiano parlare fluentemente anche altri idiomi come, ad esempio, il russo, il cinese, il giapponese, l'arabo, l’hindi e le lingue dell'est Europa.
Al giorno d'oggi è sempre più determinante la formazione di un candidato. Questo non significa limitarsi ad un percorso di studi presso le scuole superiori o l'università. Il vero plus si ottiene specializzandosi in settori specifici che difficilmente possono essere insegnati a scuola.
Un ottimo modo per distinguersi dagli altri candidati, infatti, è quello di segnalare la partecipazione a corsi professionalizzanti, a webinar o a lezioni che vanno ad approfondire specifiche tematiche (come, ad esempio, corsi di coaching, la conoscenza del linguaggio HTML, avere competenze in ambito di software di grafica, l’ottenimento della certificazione di Google ads, etc).
Investire nella propria formazione è sicuramente un modo che permette al potenziale dipendente sia di approfondire diverse tematiche legate al proprio lavoro, sia di risultare più competitivo rispetto agli altri candidati.
Uno degli errori più comuni che vengono commessi dai candidati è quello di realizzare un curriculum che possa andare bene per diversi annunci di lavoro. E, magari, inviare lo stesso documento in massa a diverse aziende, senza preoccuparsi minimamente di personalizzarlo. Ebbene, non c'è niente di più sbagliato.
Prima di inviare la propria candidatura ad un annuncio di lavoro, bisogna entrare nell'ottica che il CV rappresenta il proprio biglietto da visita con cui ci si presenta in una realtà aziendale completamente nuova. Questo significa, quindi, che bisogna innanzitutto fare attenzione ad ogni singolo dettaglio. Un documento che contiene un font difficile da leggere, degli errori ortografici e delle informazioni disposte in modo confusionario, sicuramente non aiuta.
Per aumentare le chances di essere assunti, è opportuno suddividere i propri dati in paragrafi, in modo da permettere al selezionatore di trovare immediatamente le informazioni che più gli interessano.
Per quel che riguarda la scelta delle parole da utilizzare, inoltre, sarebbe meglio prendere spunto da ciò che è stato scritto all'interno della job description dell'annuncio. In questo modo, infatti, si dimostra di "parlare la stessa lingua" dell'azienda e del recruiter in questione. Ma facciamo un esempio pratico. Se nell'annuncio di lavoro c'è scritto "Store manager", sarebbe meglio utilizzare questo termine nel proprio CV invece della dicitura "responsabile di negozio". Si tratta di un dettaglio? Sicuramente, ma è uno di quelli che fanno davvero la differenza.
La preparazione della lettera di presentazione viene molto spesso sottovalutata dai candidati. Eppure, in molti casi, questo testo si rivela essere determinante nel momento della scrematura dei CV. Ma come sfruttare questa opportunità al meglio, aumentando così le proprie possibilità di essere selezionati?
Innanzitutto è fondamentale che in queste righe il candidato riassuma brevemente le proprie esperienze lavorative, citando solo quelle che sono maggiormente correlate all'impiego per cui ci si sta candidando. Tutte le altre, sarebbe meglio riportarle solo nel curriculum. Un altro aspetto fondamentale riguarda l'ortografia. Una lettera di presentazione piena zeppa di errori ortografici o in cui risulta assente la punteggiatura, oltre ad essere difficile da leggere, potrebbe provocare l’eliminazione del proprio cv dalla lista dei candidati. Un ultimo dettaglio da non trascurare riguarda la sua lunghezza. Non bisogna dimenticare, infatti, che già nel curriculum sono segnalate tutte le proprie competenze, skills e precedenti esperienze lavorative. Non bisogna utilizzarla, quindi, come una sorta di doppione, quanto piuttosto di una possibilità per parlare di sé e del motivo per cui si dovrebbe essere scelti rispetto agli altri candidati. Meglio poche righe e sintetiche piuttosto che un testo lungo, ridondante e prolisso.
A tal proposito, consigliamo sempre di far leggere la bozza della propria lettera di presentazione ad un amico o ad un collega di cui ci si fida. Sicuramente, saprà fornire dei suggerimenti costruttivi che ci permettano di realizzare un testo più interessante o accattivante.
Al giorno d'oggi i social network sono entrati a far parte della nostra quotidianità. Il modo in cui ci si approccia al resto del mondo attraverso il web è sicuramente un dettaglio a cui sempre più aziende prestano attenzione. E’ così che, sempre più spesso, le aziende o i recruiter vadano a controllare su Facebook o Instagram i profili dei candidati che si sono proposti per un impiego.
A tal proposito, quindi, consigliamo di eliminare fotografie compromettenti o post inadeguati che, in qualche modo, potrebbero compromettere la reputazione o l’immagine dell'azienda. In questi casi, sarebbe preferibile mantenere nella propria bacheca social dei contenuti "neutri" che non diano un'immagine del candidato fuori luogo o sopra le righe. Almeno fino al momento dell'assunzione.
Se si vogliono pubblicare contenuti più azzardati, sarebbe meglio farlo in altre piattaforme (meglio se meno conosciute) o, eventualmente, utilizzare un nickname.